Istituto Istruzione Superiore "Bertrand Russell" Guastalla - Dirigente Prof.ssa Barbara Fava

Partendo dalla stesura del RAV (Rapporto di AutoValutazione) che fornisce una rappresentazione della scuola attraverso un'analisi del suo funzionamento, l'Offerta formativa dell'Istituto si sviluppa con la stesura del POF (Piano dell'Offerta Formativa), il PTOF (Piano Triennale dell'Offerta Formativa), passando per il PDM (Piano di Miglioramento), per raggiungere i traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV.

 Il POF, secondo l’art.3 DPR 275 del 08-03-1999, è "il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale dell’istituto". Costituisce un contratto formativo tra scuola, studenti e tutti gli altri fruitori, mirato a un miglioramento didattico, educativo per l‘acquisizione di competenze volte allo sviluppo della persona, al fine di garantire il successo formativo.

Attraverso il POF il Collegio dei Docenti, quindi, esplicita la progettazione delle varie proposte educative nei confronti dell’utenza. Proprio per questo motivo il P.O.F. non è un semplice adempimento formale, ma un momento importante in cui si sostanzia l’autonomia funzionale della scuola stessa, tenendo presenti sia le linee guida ministeriali per ognuno degli indirizzi che compongono il nostro istituto, sia le esigenze che emergono dal contesto culturale, sociale ed economico in cui il nostro istituto opera. Esso è proposto e redatto nelle sue differenti articolazioni funzionali (Dipartimenti, Funzioni Strumentali, Responsabili dei progetti) e approvato dal Collegio dei Docenti.

Impegna tutti i soggetti operanti nella scuola, perché la “progettualità condivisa” mira a una effettiva integrazione dell’istituto con il territorio e con la comunità locale. Non devono mancare, inoltre, gli accordi di rete e con altre realtà scolastiche.
Con l’entrata in vigore della Legge 107/’15 il nuovo piano dell’offerta formativa, elaborato dal Collegio dei docenti e approvato dal Consiglio d’Istituto, assume le caratteristiche di una dichiarazione di intenti che vincola la scuola ad una assunzione di responsabilità verso tutti i suoi stakholders, nel senso più ampio del termine. Si rende pubblica la mission scolastica dell’istituto, con gli obiettivi formativi e la relativa progettazione che si intende adottare per raggiungerli. Con la riforma, il nuovo P.O.F. diventa triennale, ma i progetti saranno rivedibili all’inizio di ogni nuovo anno scolastico.
La scuola assume, ancora una volta, il ruolo centrale per la formazione del cittadino di domani, impartendo sempre nuove conoscenze, innalzando i livelli di istruzione di tutti gli studenti e di tutte le studentesse. Pertanto è importante rispettare “i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le disuguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini”.
Nel P.T.O.F. si dovrà tener conto degli obiettivi formativi individuati come prioritari nell’Atto di indirizzo presentato al collegio dei docenti in data 3/11/2015 e pubblicato sul sito istituzionale della scuola.
In particolare:

  1. valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content Language Integrated Learning;
  2. potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;
  3. potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;
  4. sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità;
  5. sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;
  6. la previsione di strategie orientate all’inclusione degli studenti con disabilità nel gruppo dei pari, al potenziamento degli studenti con particolari attitudini disciplinari, all’individuazione dei talenti, al potenziamento delle eccellenze e all’adozione di iniziative educative e didattiche secondo quanto indicato dalle linee guida sui B.E.S. Si ritiene importante prevedere progettazioni che favoriscano alleanze tra docenti curricolari, di sostegno, tutors, famiglie, enti locali, associazioni;
  7. alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;
  8. potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;
  9. sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;
  10. potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;
  11. prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il 18 dicembre 2014;
  12. valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;
  13. apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;
  14. incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;
  15. valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;
  16. individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;
  17. alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;
  18. definizione di un sistema di orientamento.

A partire dall'inizio dell'anno scolastico 2015/16 tutte le scuola sono tenute a pianificare un percorso di miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV. E' pertanto un percorso di pianificazione e sviluppo di azioni, dinamico, che coinvolge tutta la comunità scolastica e fa leva sulle modalià organizzative gestionali e didattiche messe in atto dalla scuola utilizzando tutti gli spazi di autonomia a disposizione.

Il PDM focalizza quindi in nessi tra gli obiettivi del processo e i traguardi da raggiungere per migliorare la pianificazione delle azioni sia a livello delle pratiche educative e didattiche che a livello delle pratiche gestionali e organizzative.